(di Redazione) Li chiamano “fumarole”. Sono i piccoli incendi volontari a cui è possibile assistere quasi ogni notte nella fascia costiera tra Marina di Acate, Scoglitti e Punta Secca. Vi si bruciano sterpaglie, residui vegetali, rifiuti contenenti plastica, polistirolo e materiale sintetico, tutti provenienti dall’attività agricola. «Le “fumarole” sono un fenomeno deplorevole, pericoloso per la salute di residenti e villeggianti per via dei fumi nocivi e delle sostanze che si sprigionano dalla combustione, come la diossina. Senza contare il grave danno dal punto di vista dell’attrazione turistica delle nostre spiagge». A puntare il dito contro questo modo scorretto di smaltire i rifiuti prodotti dall’attività agricola, la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo che ha inviato una nota al Prefetto e al sindaco di Ragusa,…