A due mesi dall’inizio la guerra è già costata quasi 100 miliardi di dollari a livello globale solo per l’aumento dei prezzi di grano e mais destinati all’alimentazione umana e a quella animale, che sono balzate rispettivamente del 22% e del 17%, ma effetti a cascata si sono fatti sentire su tutti i prodotti alimentari. E’ quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti sull’impatto dell’aumento delle quotazioni su valore della produzione mondiale alla chiusura settimanale del Chicago Board of Trade, punto di riferimento mondiale del commercio delle produzioni agricole. Le quotazioni sul mercato future del grano – sottolinea la Coldiretti – sono salite a 10,75 dollari per bushel (27,2 chili) mentre il mais si è assestato a 7,88 dollari, ma in aumento rispetto al giorno dell’invasione…