Immaginate di tornare a casa dopo una lunga giornata, accendere il vostro robot aspirapolvere e, invece di sentirlo silenziosamente pulire, lo sentite urlare insulti razzisti o inseguire il vostro cane. Fake news? Nuova puntata di Black Mirror? No, realtà! Questa non è solo una storia bizzarra, ma un inquietante promemoria di come i dispositivi smart possano essere vulnerabili agli attacchi hacker, trasformandosi da alleati domestici in potenziali minacce per la privacy e, in alcuni casi, per la nostra stessa incolumità fisica. Cosa è successo? Negli USA si sono registrati diversi episodi di hackeraggio su robot aspirapolvere, in cui i dispositivi sono stati utilizzati per violare la privacy dei proprietari. Il caso più eclatante è quello di un avvocato del Minnesota, Daniel Swenson, il cui robot…