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“Sputo Fatti”: il trend che non sapevamo di volere (ma che, ammettiamolo, ci diverte lo stesso)

C’è una regola non scritta nei social: più un trend è stupido, più diventa virale. E quale miglior esempio di Sputo Fatti, il fenomeno del momento che sta conquistando TikTok, Instagram e ogni feed possibile? Un format semplice, banale quanto geniale: si spara un’opinione a caso – possibilmente provocatoria – e la si vende come verità assoluta. Il tutto accompagnato da un’aria di superiorità che neanche un giudice della Corte Suprema. Perché sputiamo fatti? Nato da una traduzione letterale dello slang inglese “to spit facts”, il trend ha un’unica regola: sparare sentenze senza troppi filtri. La frase da dire è quasi sempre qualcosa di ovvio, esagerato o ironico, eppure la formula funziona. Perché? Perché i social amano le prese di posizione nette. L’ambiguità non genera…

La rivolta degli elettrodomestici: i rischi nascosti della smart home

Immaginate di tornare a casa dopo una lunga giornata, accendere il vostro robot aspirapolvere e, invece di sentirlo silenziosamente pulire, lo sentite urlare insulti razzisti o inseguire il vostro cane. Fake news? Nuova puntata di Black Mirror?  No, realtà! Questa non è solo una storia bizzarra, ma un inquietante promemoria di come i dispositivi smart possano essere vulnerabili agli attacchi hacker, trasformandosi da alleati domestici in potenziali minacce per la privacy e, in alcuni casi, per la nostra stessa incolumità fisica. Cosa è successo? Negli USA si sono registrati diversi episodi di hackeraggio su robot aspirapolvere, in cui i dispositivi sono stati utilizzati per violare la privacy dei proprietari. Il caso più eclatante è quello di un avvocato del Minnesota, Daniel Swenson, il cui robot…

Blue Monday: Il giorno più triste dell’anno o la più grande bufala del marketing?

Ogni anno, puntuale come una notifica push, arriva il Blue Monday: il famigerato “giorno più triste dell’anno”. Se oggi vi sentite un po’ giù, tranquilli, non è colpa vostra. Almeno, questo è ciò che vogliono farvi credere. Ma il Blue Monday è davvero una data da temere, o è solo un colpo di genio del marketing che ci ha preso tutti in giro per anni?  Spoiler: è più vicino alla seconda opzione. Che cos’è il Blue Monday? Il concetto nasce nel 2005, quando il canale britannico Sky Travel, specializzato in viaggi, decide di affrontare un problema: gennaio è un mese triste, freddo e poco propenso alle spese. Serve un incentivo per farci desiderare una vacanza. E qui entra in scena Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università…

Quando l’AI gioca con i nostri sentimenti: il lato oscuro della solitudine digitale

Immaginate un futuro – non troppo lontano – in cui milioni di persone non solo interagiscono con chatbot di intelligenza artificiale, ma costruiscono con essi legami affettivi profondi. Non è un episodio di Black Mirror, è la nostra realtà. Con piattaforme come ChatGPT e altri sistemi simili, l’idea di relazioni sintetiche sta passando dal dominio della fantascienza alla quotidianità. E mentre questo fenomeno può sembrare affascinante, nasconde insidie inquietanti. L’illusione di un amore perfetto La storia è semplice: ti senti solo, provi noia, e un chatbot dotato di intelligenza artificiale è lì, pronto ad ascoltarti, sostenerti, o persino corteggiarti. Non si stanca, non ti giudica e, cosa ancora più inquietante, si adatta ai tuoi gusti. Puoi modellarlo: gli dici come parlare, quale tono usare e…

ChatGPT e gli incendi di Los Angeles: c’è davvero una connessione?

I devastanti incendi che hanno colpito Los Angeles, provocando l’evacuazione di oltre 180.000 persone e distruggendo migliaia di edifici, hanno acceso un dibattito non solo sulle emergenze ambientali ma anche sul ruolo della tecnologia. Tra le teorie circolate sui social media, una in particolare ha attirato attenzione: il presunto legame tra l’impatto ambientale di ChatGPT, il modello di intelligenza artificiale di OpenAI, e la gravità degli incendi. Ma quanto c’è di vero in queste affermazioni? Il contesto della teoria La discussione nasce dall’impatto energetico e idrico associato ai modelli di intelligenza artificiale. Gli enormi data center necessari per l’addestramento e l’utilizzo di strumenti come ChatGPT consumano grandi quantità di energia e acqua per raffreddare i sistemi. Studi recenti hanno stimato che l’elaborazione di 100 domande…

È davvero la fine della bellezza plastificata sui social?

Instagram dice addio ai filtri di bellezza: siamo davanti al tramonto della perfezione artificiale? Dal 14 gennaio 2025, Instagram chiuderà il sipario su milioni di filtri di bellezza sviluppati da terze parti. Questa decisione segna un cambio di rotta importante per Meta, che sembra finalmente voler affrontare il dibattito sui danni psicologici causati da questi strumenti di “perfezione istantanea”. Ma dietro le quinte si nascondono interessi economici e strategie di posizionamento che vanno ben oltre la semplice salute mentale degli utenti. Il fascino della perfezione digitale: una lunga storia di filtri e insicurezze I filtri di bellezza hanno popolato Instagram per anni, trasformando volti comuni in incarnazioni irrealistiche di perfezione. Pelle liscia, occhi da cerbiatta e labbra rimpolpate: un mondo dove ogni selfie poteva sembrare…

Lemon8: Il nuovo fenomeno dei social media e il suo futuro incerto

Un’alternativa a TikTok o un altro bersaglio per i legislatori? Con la minaccia di un possibile ban di TikTok negli Stati Uniti, abbiamo un vincitore tra gli altri nomi  nel panorama dei social media: Lemon8, una piattaforma sviluppata da ByteDance, la stessa azienda cinese proprietaria di TikTok. Ma cosa rende Lemon8 così interessante per utenti e creator, e quali sono le implicazioni politiche e tecnologiche di questa nuova tendenza? Cosa è Lemon8? Lemon8 è stata lanciata in Giappone nel 2020 e ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti solo nel febbraio 2023. Si presenta come una “comunità lifestyle”, offrendo contenuti che spaziano dalla moda al fitness, fino al food. La piattaforma combina alcune caratteristiche di TikTok, come il feed personalizzato “For You”, con funzionalità…

Meta rimuove la censura: nuovi orizzonti o rischio di disinformazione?

Un cambio di paradigma nella moderazione dei contenuti Il recente annuncio di Mark Zuckerberg sull’eliminazione del programma di fact-checking di Meta ha scosso il panorama dei social media. Questa decisione, che rivoluziona il modo in cui i contenuti sono verificati e moderati sulle piattaforme di Meta – Facebook, Instagram e Threads – segna una svolta epocale. La mossa, che sostituisce il sistema di verifica di terze parti con le “Community Notes” sul modello di X (ex Twitter), promette maggiore libertà di espressione, ma solleva domande critiche sui rischi di disinformazione. Il cuore della questione: libertà di espressione contro moderazione Meta giustifica questa decisione come un passo verso una piattaforma più aperta e partecipativa, in cui gli utenti stessi possono segnalare e contestualizzare contenuti potenzialmente fuorvianti….

Rivendo, dunque sono: la mania delle app per il second-hand

Tra sogni di sostenibilità e realtà di compulsione digitale Se c’è una cosa che il 2020 ci ha insegnato, oltre a come cuocere il pane in casa e fare yoga sul tappeto del soggiorno, è che meno è di più. Sostenibilità, economia circolare, decluttering—tutte parole che ora utilizziamo con la stessa frequenza con cui prima dicevamo “aperitivo”. Il mercato dell’usato, però, è stato il vero trionfatore. E no, non stiamo parlando del vintage chic di tua nonna, ma di quello digitalizzato e mass market: le app come Vinted, Wallapop, Depop, e Vestiaire Collective, dove si comprano e si vendono abiti (e non solo) con la stessa facilità con cui si ordina un sushi su Deliveroo. Un po’ di storia (ma non addormentarti) Vinted nasce nel…

I social media e la morte della lettura: come stiamo bruciando i nostri cervelli

Diciamocelo: i social media ci hanno preso in ostaggio. In cambio di una rapida dose di dopamina, abbiamo scambiato i capolavori della letteratura con scrollate compulsive sul telefono. Una scelta brillante? beh, se la vostra ambizione è diventare campioni mondiali di “tempo perso”, allora sì. Ma se aspirate a qualcosa di più dell’arresto cerebrale, forse è il caso di rivalutare le vostre, le nostre, priorità. La lente discesa nel nulla digitale Secondo un recente articolo del Financial Times, leggere un libro è ormai un’arte perduta. Gli studenti di letteratura, un tempo gladiatori intellettuali pronti ad affrontare le 1.000 pagine di Infinite Jest, oggi arrancano per finire anche un romanzo breve. I docenti lamentano che assegnare grandi titoli e saggi agli studenti è diventato un atto…

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