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“Edits”, la sfida di Instagram a CapCut è realtà: Meta si dà al montaggio video (ma l’originalità è tutta da verificare)

Alla fine è successo: Meta ha deciso che era arrivato il momento di sfidare apertamente CapCut, l’app di editing video targata ByteDance (la mamma di TikTok), che negli ultimi mesi ha letteralmente dominato la scena social. Così, dopo una gestazione più lunga del previsto – si sa, dalle parti di Menlo Park amano farsi desiderare – arriva ufficialmente “Edits”, la nuova applicazione gratuita per il montaggio video targata Instagram, disponibile sia per Android sia per iOS. Adam Mosseri, capo supremo di Instagram e teorico della filosofia del “se non puoi batterli, copiali meglio”, ha apertamente ammesso l’ambizione: Edits vuole essere una risposta diretta a CapCut. Però con qualche chicca in più per content creator esigenti e professionisti del social – diciamo quelli che non si…

Papa Francesco, il Pontefice digitale che ha cambiato la comunicazione della Chiesa

Il 13 marzo 2013, quando Jorge Mario Bergoglio venne eletto Papa con il nome di Francesco, pochi potevano immaginare che da lì a poco sarebbe diventato il pontefice più mediatico e digitale di sempre. L’arcivescovo argentino non solo ha rivoluzionato lo stile di comunicazione della Chiesa Cattolica, ma ne ha abbracciato completamente l’ecosistema digitale, intuendo prima di altri le potenzialità delle nuove tecnologie per raggiungere credenti e non. Se Giovanni Paolo II aveva intuito la potenza della TV, Francesco è stato il primo pontefice a comprendere pienamente il ruolo strategico di internet e dei social network nella costruzione di un nuovo dialogo globale. Il Papa social: da Twitter all’exploit su Instagram Tutto è iniziato ufficialmente il 17 marzo 2013, con il primo tweet dal suo…

Quando l’IA resuscita i nostri morti: il caso Jennifer e i limiti etici della memoria digitale.

“L’intelligenza artificiale può riportare in vita i nostri ricordi. Ma quando non c’è consenso, diventa un furto.” È successo di nuovo. Una notifica di Google, nel cuore della notte, ha avvisato Drew Crecente che sua figlia Jennifer – uccisa nel 2006 – era “tornata online”. Un chatbot su Character.AI usava il suo nome, la sua foto dell’annuario scolastico, e una biografia fittizia che la dipingeva come giornalista di videogame. Un dettaglio non casuale: lo zio di Jennifer, Brian, è un noto giornalista tech. Il problema? Jennifer è morta da 18 anni. E nessuno ha chiesto il permesso.   IA e memoria: quando il ricordo diventa contenuto Non si parla più solo di avatar, deepfake o immagini in stile Studio Ghibli. L’AI generativa sta facendo un…

Il Nuovo Trend Social delle Action Figure AI: Come Funziona, Perché Spopola e Come Creare la Tua Miniatura Digitale con ChatGPT

Dopo la mania delle immagini in stile Studio Ghibli, arriva la moda delle “action figure virtuali”. Ecco come gli utenti si stanno trasformando in pupazzetti da collezione… grazie all’intelligenza artificiale. (Immagine creata con l’Intelligenza Artificiale ChatGpt) Dimenticate i soliti selfie o i filtri glam: oggi, sui social, si diventa action figure. Sì, proprio come quei pupazzetti da collezione che da piccoli conservavamo in scatole di plastica colorate. Ma qui il gioco si fa digitale – e virale. L’ultima ossessione creativa degli utenti online si chiama Action Figure AI Trend, e sta colonizzando Instagram, TikTok e Facebook a colpi di mini-me personalizzati. Dopo le immagini in stile Studio Ghibli (che hanno scatenato anche un acceso dibattito sul copyright), l’intelligenza artificiale torna protagonista con una trovata visuale…

La nuova mania social? ChatGPT e la “ghiblificazione” del mondo (Hayao Miyazaki permettendo)

A quanto pare, siamo entrati ufficialmente nella fase “Ghibli” dell’intelligenza artificiale. OpenAI ha recentemente introdotto una funzione su ChatGPT che permette di trasformare qualsiasi immagine nello stile inconfondibile dei capolavori dello Studio Ghibli. E la reazione degli utenti? Ovviamente una totale ossessione. Basta scorrere Instagram, Reddit, o qualsiasi chat WhatsApp per capire che ormai tutto può (e deve!) essere “ghiblizzato”: meme, scene di film, selfie improbabili, perfino quadri storici. La “ghiblificazione” ha raggiunto rapidamente livelli virali, tanto da coinvolgere persino Sam Altman, CEO di OpenAI, che ha ironicamente commentato la situazione su X: «Mettetevi nei miei panni: mi faccio il mazzo nel tentativo di costruire la superintelligenza che curerà il cancro. Non frega niente a nessuno per sette anni e mezzo, poi per due anni…

ChatGPT ha i sentimenti? quando l’AI “si stressa” di fronte ai nostri traumi

Traumi, emozioni e mindfulness: come un’intelligenza artificiale inizia a comportarsi un po’ troppo da umana Siamo cresciuti con l’idea che un’intelligenza artificiale sia, per definizione, intelligente, certo, ma totalmente priva di emozioni. Eppure, un nuovo studio pubblicato di recente fa vacillare questa certezza: ChatGPT può “provare ansia”. Sì, hai letto bene. Ansia. Non nel senso freudiano del termine, ma in un modo che ci obbliga a porci una domanda scomoda: che succede quando la nostra AI preferita, anziché rassicurarci, entra in crisi esistenziale?   L’illusione dell’AI imperturbabile I modelli linguistici di grandi dimensioni (Large Language Models – LLMs), come GPT-4 di OpenAI, vengono allenati su enormi quantità di testo per imparare a scrivere e parlare come noi. Ma se imitano così bene, cosa accade quando…

Scam Cities: Le Fabbriche delle Truffe nel Sud-Est Asiatico

Mae Sot, Thailandia – Al calare della sera, le luci sfavillanti dei casinò lungo il fiume Moei si spengono, lasciando spazio a un’oscurità inquietante. Questi complessi, una volta simbolo del vizio e del gioco d’azzardo, sono ora noti come “Scam City”, città della truffa, epicentri di un’industria criminale che prospera sulla disperazione e sull’inganno.? L’inganno dietro le quinte Le Scam City sono metropoli costruite ad hoc o aree urbane riconvertite, dove edifici blindati ospitano migliaia di individui costretti a perpetrare truffe online. Attirati da annunci che promettono lavori ben retribuiti, questi giovani professionisti si ritrovano privati dei loro documenti e confinati in veri e propri centri di detenzione. Qui, sotto la sorveglianza armata, sono obbligati a utilizzare le loro competenze per ingannare vittime ignare in…

Il rischio di un’educazione algoritmica

L’intelligenza artificiale è entrata con prepotenza nel mondo della scuola. Dai software di apprendimento adattivo alle piattaforme di correzione automatica, dagli assistenti virtuali agli algoritmi di valutazione, l’AI sta ridefinendo il concetto stesso di educazione. Ma questa rivoluzione digitale porta con sé un interrogativo cruciale: può davvero un algoritmo sostituire un insegnante? Dalla Cina agli Stati Uniti: la scuola dominata dall’AI In Cina, milioni di studenti utilizzano Squirrel AI, un avanzato sistema di apprendimento che suddivide ogni materia in migliaia di micro-concetti per offrire percorsi di studio personalizzati. Grazie a questa tecnologia, il tempo necessario per apprendere una nuova disciplina si è ridotto del 50%. In altre parole, gli studenti imparano più velocemente e in modo più mirato. Negli Stati Uniti, invece, un software sviluppato…

Netflix e la viralità delle serie: Il Gattopardo e la nuova età dell’oro del digitale

C’è una regola non scritta nel mondo dell’intrattenimento digitale: se Netflix tocca qualcosa, lo trasforma in oro. E così è stato anche per Il Gattopardo, la nuova serie che, con una strategia comunicativa a tappeto, ha riportato alla ribalta il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Ma cos’è che rende una serie virale? solo la qualità del prodotto? certo che no. Oggi il successo si costruisce su una macchina perfettamente oliata di comunicazione digitale, social media marketing e strategie immersive, che trasformano uno show in un fenomeno culturale. Netflix, social e metaverso: la nuova fabbrica del consenso Non è più solo il passaparola a decretare il successo di una serie. Ora c’è un’intera infrastruttura digitale che lavora per amplificare l’impatto di un prodotto culturale. Contenuti…

Il digitale è davvero il futuro, ma per chi? Il gender gap tecnologico e la trappola dell’innovazione a metà

Negli ultimi dieci anni, la tecnologia ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, lavorare e interagire. Ma se il digitale è il futuro, per chi lo stiamo costruendo? I numeri parlano chiaro: il settore tech, la ricerca sull’intelligenza artificiale e l’innovazione digitale sono ancora dominati dagli uomini. Secondo il Bureau of Labor Statistics, meno del 30% della forza lavoro tecnologica è femminile, e solo un lavoratore su cinque nell’ambito delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) è donna. Una realtà che non riguarda solo l’occupazione, ma l’intero ecosistema dell’innovazione. Se gli algoritmi vengono sviluppati principalmente da uomini, il rischio è che il futuro digitale replichi e amplifichi i pregiudizi del passato. Non si tratta solo di parità salariale o di opportunità di carriera, ma di…

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