Privacy Policy
Home / Archivio per Categoria “Pillole Digitali” (Page 2)

Archivi

Mi piace o mi dispiace? Il sottile filo tra social media e salute mentale

“Quella ragazza è carina con me, mi mette sempre like.” Questa frase, apparentemente innocua, è il riflesso di un cambiamento epocale nel nostro modo di relazionarci: oggi le nostre interazioni sociali si misurano con i “mi piace“. Le emozioni, la vicinanza e persino l’amicizia sembrano dipendere sempre più dalle notifiche che riceviamo. Ma cosa succede quando il like non arriva? O quando smettiamo di essere “visti” sui social? abbiamo trasformato queste piattaforme in un campo di battaglia per la nostra autostima, dove ogni follower conta, e ogni mancata interazione diventa un’offesa. Viviamo in un’epoca in cui la gelosia scatta per un like di troppo su un profilo altrui, dove il valore di una relazione si misura con il numero di cuoricini ricevuti. Si parla di…

Dissing: quando il rap esplode sui social e le rime diventano faida virale

Dissing: Quando le Rime Diventano Scontri Social Se credi che le battaglie a colpi di rime siano finite con l’età dell’oro del rap, ti sbagli di grosso. Il dissing, un fenomeno che affonda le sue radici negli anni ’80, oggi è più vivo che mai, soprattutto grazie ai social media. Ma cos’è davvero questo “gioco” di offese mascherate da rime? E perché ogni giorno sembra esserci una nuova faida? Dissing: Un’Arte di Offendere con Stile Il termine “dissing” deriva dalla parola inglese “disrespect” (mancare di rispetto), un concetto che nel mondo del rap viene elevato a forma d’arte. Nato nelle battle rap americane, il dissing è una vera e propria guerra a colpi di rime in cui i rapper si affrontano per dimostrare la propria…

Google e popcorn, la combo perfetta per questo mercoledì 25 settembre. Ecco perché!

Oggi la homepage di Google ci accoglie con un doodle interattivo dedicato ai popcorn, ma cosa c’è dietro questa scelta? Non è il Popcorn Day ufficiale (che sarà a gennaio), ma il 25 settembre segna un evento speciale: proprio in questo giorno nel 2020, il Guinness World Record ha riconosciuto la più grande macchina per popcorn mai creata. Google così sfrutta questa curiosa e simpatica occasione per offrirci un mini-videogame, ideale per spezzare la routine lavorativa e per scherzare tra i colleghi. Il gioco, semplice ma divertente, vede protagonisti tre personaggi che devono evitare di trasformarsi in popcorn, schivando proiettili sotto forma di burro e sale. Un’arena virtuale dove l’ultimo chicco di mais rimasto in piedi trionfa, evitando la sorte di incastrarsi tra i denti…

Amazon dice addio allo smart working: tutti in ufficio a partire dal 2024

Amazon ha annunciato la fine dello smartworking per i propri dipendenti, segnando un ritorno definitivo alla modalità di lavoro in presenza a partire da gennaio 2024. Dopo un periodo di transizione, in cui l’azienda aveva già richiesto una presenza in ufficio per almeno tre giorni a settimana, ora la multinazionale punta a un impegno completo di cinque giorni lavorativi in ufficio per la maggior parte dei suoi impiegati. Questa decisione, comunicata dal CEO Andy Jassy, rappresenta a parer lui un passo significativo per rafforzare la cultura aziendale e migliorare la collaborazione tra i team, fattori che Amazon ritiene fondamentali per innovare e rispondere alle esigenze del mercato con maggiore rapidità ed efficienza. Il ritorno al lavoro in presenza è giustificato da Andy Jassy con la…

Camdom: Il “preservativo digitale” che ci protegge da un futuro in stile Black Mirror

Proteggere e prevenire la privacy nel mondo teen digitale Per rispondere alla crescente diffusione di contenuti sessuali non consensuali e in occasione del Sexual Health Month, il brand tedesco di preservativi Billy Boy, insieme a Innocean Berlin, agenzia di comunicazione e pubblicità, ha ideato una soluzione innovativa: Camdom, un “preservativo digitale” che blocca fotocamere e microfoni tramite Bluetooth. Questa app, sviluppata per proteggere la privacy durante momenti intimi, punta a prevenire la registrazione e condivisione non autorizzata di contenuti sensibili. L’app Camdom è promossa attraverso una campagna integrata che abbraccia social media, influencer marketing, podcast, e pubblicità out of home, per raggiungere un pubblico giovane e digitalmente attivo. La strategia mira a educare il pubblico, specialmente gli adolescenti, sull’importanza del consenso anche nel mondo digitale….

Non c’è più spazio per chi non sa innovare: il futuro del retail è già qui

Il 2024 si preannuncia come l’anno del nuovo retail, un modello che sta ridefinendo il settore della vendita al dettaglio attraverso quattro pilastri fondamentali: digitalizzazione, omnicanalità, sostenibilità e personalizzazione. Questi elementi, consolidati già nel 2023, sono stati al centro di un’analisi approfondita della piattaforma di marketing digitale Locala, nel suo report “Nuovo Retail, Nuovo Standard”. Ecco come si configurano le principali tendenze del settore, tra nuove sfide e opportunità. 1. Inflazione e nuovi comportamenti d’acquisto Nel contesto attuale, dove l’inflazione e la crisi economica incidono pesantemente sui consumi, i retailer si trovano ad affrontare una vera e propria guerra dei prezzi. Secondo lo studio di Locala, il 73% dei consumatori ha modificato le proprie abitudini di spesa, cercando alternative più economiche e marchi che offrano…

La durata perfetta dei video sui social: l’arte di non farli scorrere via

In un mondo in cui scrolliamo con la velocità della luce, ogni secondo conta. Ma quanto deve durare un video sui social per catturare davvero l’attenzione? spoiler: dipende dal social network e dall’umore del tuo pubblico. Sì, perché secondo l’ultimo report di Tubular Labs, un database che tiene traccia di oltre 11 miliardi di video (sì, miliardi), sembra che la durata dei video stia diventando una scienza a sé stante. TikTok e YouTube: i pesci grandi nel mare dei video brevi La tendenza dei video corti regna ancora sovrana, ma c’è un twist. Su TikTok, i video super brevi – quelli sotto i 30 secondi – sono ancora i più comuni. Eppure, l’engagement con questi contenuti sta lentamente calando. Forse i followers si sono stufati…

Instagram ci riprova: caroselli collaborativi. Ma è davvero una buona idea?

Siamo arrivati al punto in cui anche i caroselli non possono più essere roba solo nostra. Con la nuova funzione “Aggiungi a un post”, Instagram ci permette di condividere il nostro spazio virtuale con chiunque, perché… collaborare è ormai d’obbligo, no? Ora, non fraintendiamoci, il concept è simpatico: vuoi che i tuoi follower arricchiscano il tuo carosello con le loro foto? Bene, dai loro la possibilità di inviare immagini che, se approvate (perché sì, almeno quello!), si uniranno alla tua collezione di scatti. Ma… siamo sicuri che ne sentissimo il bisogno? Non è che questo desiderio forzato di “condivisione totale” inizia a pesare un po’? Sono un creator, faccio un post, è il mio carosello. Mio. Non serve il “mercato del pesce” sotto i miei…

Gattini a meme elettorali: come Trump e Instagram stanno trasformando i social

L’Ascesa dei gattini nell’ecosistema social Internet e gatti: una combinazione che sembra fatta su misura. Dai tempi degli albori della rete, i felini sono diventati icone virali. Meme, GIF e video di gattini hanno catturato l’attenzione di milioni di utenti su piattaforme come Instagram, YouTube, e TikTok, divenendo simboli di leggerezza e ironia. Ma chi avrebbe mai pensato che i gattini avrebbero fatto incursione anche nella politica? Eppure, l’ultimo trend che mescola Trump, gattini e Instagram ha scatenato una vera e propria ondata di contenuti virali. Uno degli episodi più bizzarri degli ultimi dibattiti elettorali americani riguarda una fake news circolata su Facebook, che accusava immigrati haitiani di attaccare animali domestici come gatti. La notizia, naturalmente senza alcun fondamento, è stata rilanciata dalla destra estrema…

LinkedIn e il banner “Open to Work”: un alleato o un rischio per la carriera?

Nel mondo dell’etere digital, ogni dettaglio sui nostri profili può fare la differenza. Ma oggi parleremo di Linkedin, nello specifico del banner verde “Open to Work” strumento per i professionisti in cerca di nuove opportunità. Ma questa fascetta verde attorno all’immagine del profilo rappresenta davvero un vantaggio o potrebbe avere un impatto negativo sulla percezione del candidato? Scopriamo i pro e i contro di questo strumento. Visibilità: l’arma segreta nel mercato del lavoro Si narra che uno dei principali vantaggi dell’utilizzo del banner “Open to Work” sia l’aumento della visibilità. LinkedIn è il punto di riferimento per circa il 97% dei recruiter e degli HR manager i quali lo utilizzano come piattaforma principale per scoprire nuovi talenti. In un oceano di candidati, la fascetta verde…

1 2 3

Sviluppato, Gestito ed ottimizzato da Coffice s.r.l.