L’intelligenza artificiale generativa sta ridefinendo il modo in cui comunichiamo, apprendiamo, perfino ci relazioniamo. Ma cosa accade quando uno strumento pensato per assistere, informare o intrattenere, entra in contatto con uno dei temi più delicati della nostra società: la violenza di genere? ChatGPT, come altri modelli di linguaggio, può essere una risorsa per la consapevolezza, il supporto psicologico, l’educazione al rispetto. Ma può anche diventare, se male utilizzato, una piattaforma che amplifica stereotipi, giustifica dinamiche tossiche o addirittura fornisce (involontariamente) contenuti problematici. Un algoritmo non è neutrale Sebbene ChatGPT sia progettato per aderire a linee guida etiche stringenti e venga costantemente aggiornato per evitare abusi, è impossibile ignorare un dato di partenza: i suoi modelli sono stati addestrati su enormi quantità di testi, che riflettono…