C’è stato un tempo in cui la morte segnava un confine netto: l’esistenza finiva, e con essa la presenza nel mondo reale. Oggi però qualcosa è radicalmente cambiato. Mentre le persone muoiono, le loro vite continuano a esistere, silenziosamente attive, nel grande cimitero digitale che sono diventati i social network. Secondo uno studio della Oxford Internet Institute, entro la fine di questo secolo, su Facebook ci saranno più profili di persone morte che di persone vive. Un’immagine surreale, forse anche inquietante, ma che ci mette di fronte a interrogativi nuovi e profondi: cosa succede realmente alla nostra identità digitale quando non siamo più qui? Chi si occuperà del nostro patrimonio digitale, fatto di messaggi, foto, commenti e contenuti che inevitabilmente sopravvivono a chi li…