(di Angela Sciortino) Lucignola, Vitrarolo, Usirioto, Merlese, sono nomi che presto potremo leggere sulle etichette dei vini siciliani. Ma non sono i soli. Ci sono pure Recunu B, Orisi, Marselan e antichi cloni di Primitivo e Inzolia. Tutti messi alla prova nei campi sperimentali e poi vinificati nella cantina dell’Irvo, l’istituto regionale del Vino e dell’Olio o recuperati grazie al progetto avviato dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura denominato “Valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani”. L’autorizzazione alla coltivazione di queste varietà è stata concessa con il recente decreto a firma del dirigente generale Dario Cartabellotta pubblicato di recente sul sito del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura. Il decreto arriva dopo che nel tempo si sono succedute diverse richieste avanzate dall’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio per altrettante cultivar di uva da…