Il caldo anomalo, le piogge risicate e come se non bastasse l’acqua che “si perde” a causa degli invasi colabrodo sta portando oggi ad una crisi che non ha precedenti. A rischio anche un prodotto come l’olio con l’ansia che cresce soprattutto tra amanti e devoti a quello “buono“ delle nostre terre. In linea generale il quantitativo di olio che viene prodotto in un’annata dipende dall’andamento climatico, che racchiude in se vari fattori. Come ci spiega Giuseppe Arezzo, il presidente del consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei, le alte temperature favoriscono la mosca dell’ulivo che colpendo le olive va di conseguenza a danneggiare la produzione del prodotto. Molte olive cadono prima della maturazione, oppure se raccolte, l’olio che si produce non viene buono. A…









