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Arancia di Ribera Dop, il Consorzio punta alla formazione dei giovani produttori
di Angela Sciortino

(di Redazione) “Proposte per una agrumicoltura innovativa” è il tema della due giorni a Ribera organizzata dal Consorzio di Tutela dell’Arancia di Ribera Dop in programma per venerdì 15 e sabato 16 marzo. Durante il convegno che si terrà a Ribera nell’Oratorio Don Giustino alle 18,30 di venerdì 15 marzo verranno presentati i possibili scenari di crescita e sviluppo dell’agrumicoltura della Valle del Verdura, in relazione all’introduzione di sistemi innovativi negli agrumeti, alla capacità di maggiore aggregazione degli operatori e al valore del marchio.

L’agronomo Vito Vitelli affronterà i moderni sistemi di gestione degli agrumeti, dalla scelta del portinnesto alla gestione della chioma con uno specifico corso di potatura per gli operatori che si svolgerà la mattina del 16 marzo a partire dalle 8,30 nelle aziende agricole scelte per la dimostrazione pratica. Il corso di potatura è a numero chiuso ed è necessaria la prenotazione (per info whatsapp: 339 2511629)

L’obiettivo della due giorni di Ribera è la formazione di una nuova classe di giovani imprenditori della filiera agrumicola ed il miglioramento della performance organizzativa dell’intero comparto produttivo agrumicolo.

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Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio di Tutela Arancia di Ribera Dop

«Lavoriamo per consentire ai produttori l’acquisizione di conoscenze e competenze che portino al miglioramento della gestione dell’agrumeto, a ridurre l’impatto ambientale della coltura agrumicola con particolare riferimento ai sistemi di coltivazione integrata e biologica, alla standardizzazione dei processi di condizionamento, ad una migliore qualità in aderenza alle normative previste dalla Dop, dalla tracciabilità e dalle norme sulla commercializzazione», spiega Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio di Tutela dell’Arancia di Ribera Dop.

«Migliorare la qualità e ampliare la rete di produzione dell’Arancia di Ribera Dop – aggiunge Pasciuta – permetterà di affrontare ancora meglio le sfide dei mercati e garantire un reddito adeguato ai numerosi produttori di un comprensorio agrumicolo che coinvolge il territorio di quattordici comuni in cui l’arancia rappresenta una tra le più importanti, se non l’unica, risorsa economica».

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