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Arance siciliane sull’aereo con destinazione Cina. A giorni finalmente il primo carico
di Angela Sciortino

arance in Cina via aereo

(di Luigi Noto) Un video su Facebook per dare una notizia attesa da settimane. Ieri il vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giancarlo Cancelleri ha annunciato la firma del protocollo per inviare le arance in Cina in aereo. «Verranno così ridotti enormemente i tempi del trasporto verso un mercato dalle dimensioni gigantesche. Un risultato che può risollevare l’economia siciliana», ha dichiarato nel video. Magari non sarà esattamente così, ma ci sono i presupposti perché il grande paese asiatico possa assorbire una fetta delle produzioni tipiche e di qualità che in Cina non vengono prodotte, nonostante lì la superficie coltivata ad agrumi sia di gran lunga superiore a quella dell’Italia.

«Il Governo Conte – ha spiegato Cancelleri – ha firmato il protocollo mantenendo una promessa mantenuta dal Governo e dal Movimento Cinque Stelle. Finora le arance potevano arrivare in Cina solo con lunghissimi viaggi in nave. Una opportunità in più per lo sviluppo della Sicilia. Luigi Di Maio verrà in Sicilia per vedere il primo aereo carico di arance partire per la Cina». E può metterlo già in agenda l’appuntamento in Sicilia: tra il 27 e 28  gennaio partiranno i primi due carichi.

«In queste ore – annuncia l’assessore all’agricoltura Edy Bandiera i nostri ispettori siciliani si stanno recando nelle aziende che cureranno la commercializzazione per andare verificare che vengano rispettati, durante la fase del cold treatment, tutti i parametri previsti dalla convenzione». Non nasconde la soddisfazione per l’accordo e per l’apprezzamento da parte del Ministro Di Maio per l’operato degli uffici della Regione Siciliana: «L’operazione – ricorda l’assessore Bandiera – è stata resa possibile solo grazie al protocollo d’intesa tecnico scientifico sottoscritto, dal Servizio Fitosanitario regionale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana e dagli ispettori fitosanitari cinesi». Nei mesi scorsi era giunta appositamente in Sicilia una commissione ispettiva cinese che, accompagnata da quattro ispettori siciliani presso le aziende di commercializzazione e produzione degli agrumi, aveva potuto constatare la correttezza delle tecniche di trattamento a freddo (cold treatment) e la qualità fitosanitaria degli agrumi. 

«La validazione del protocollo tecnico scientifico – afferma l’sssessore Bandiera – ha rappresentato un passaggio nodale per l’apertura della Sicilia e dell’Italia, verso un mercato che oggi conta un miliardo e 290 milioni di potenziali consumatori e che rappresenta un incredibile volano di crescita per le aziende dell’Isola». Per il momento si partirà con l’arancia rossa, varietà moro, particolarmente delicata sotto il profilo del trasporto, ma l’obiettivo nel breve e medio periodo è quello di estendere un protocollo simile a tutti gli altri prodotti della filiera agroalimentare siciliana. Sono infatti in corso altre due trattative con il Messico per l’esportazione di produzioni vivaistiche presenti nell’area del Siracusano e col Canada per l’esportazione di pomodoro.

«La firma del ministro delle Politiche agricole, ambientali, forestali e del turismo ufficializza la possibilità del trasporto via aereo nell’ambito dell’accordo Italia-Cina per l’export degli agrumi, ultimo passaggio formale che rende finalmente effettiva una nuova opportunità per l’agrumicoltura siciliana. Diamo atto al ministro dello Sviluppo economico, Di Maio, che a novembre aveva annunciato lo sblocco della trattativa, di avere lavorato per dare una risposta attesa dalla filiera agrumicola. Così come anche ai tecnici dell’assessorato per l’Agricoltura della Regione siciliana che hanno sostenuto tutto il percorso di modifica del protocollo a supporto delle imprese interessate. Mancava solo questo passaggio che adesso ci consentirà di portare alcune produzioni di eccellenza sui mercati cinesi», sostiene il presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati. 

Il Distretto – continua Argentati – è stato determinante nel sollevare la necessità del trasporto via aereo e ha sempre sostenuto l’apertura di questo nuovo e grande mercato  per la filiera agrumicola, promuovendo momenti di confronto con i rappresentanti delle istituzioni e del governo e diverse occasioni di approfondimento sull’export verso la Cina: da quello sulle normative di protezione dei marchi di qualità sino al confronto con un gigante del commercio come Alibaba, interessato a portare in Cina le arance siciliane». Adesso sta alla filiera agrumicola riuscire a sfruttare pienamente questa occasione, organizzandosi in ogni passaggio, dal rispetto dei protocolli fitosanitari imposti dall’accordo Italia-Cina sino alla logistica e al trasporto. «Ci aspetta – conclude Argentati – un grande lavoro di sistema, per dare prova che l’agrumicoltura siciliana è ormai matura per proporsi su mercati lontani e ancora poco conosciuti, ma dalle grandi prospettive come quello cinese».

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