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Amazon dice addio allo smart working: tutti in ufficio a partire dal 2024
di Alexsandra Taormina

Amazon ha annunciato la fine dello smartworking per i propri dipendenti, segnando un ritorno definitivo alla modalità di lavoro in presenza a partire da gennaio 2024. Dopo un periodo di transizione, in cui l’azienda aveva già richiesto una presenza in ufficio per almeno tre giorni a settimana, ora la multinazionale punta a un impegno completo di cinque giorni lavorativi in ufficio per la maggior parte dei suoi impiegati. Questa decisione, comunicata dal CEO Andy Jassy, rappresenta a parer lui un passo significativo per rafforzare la cultura aziendale e migliorare la collaborazione tra i team, fattori che Amazon ritiene fondamentali per innovare e rispondere alle esigenze del mercato con maggiore rapidità ed efficienza.

Il ritorno al lavoro in presenza è giustificato da Andy Jassy con la necessità di mantenere viva la cultura aziendale, facilitare la formazione interna e ottimizzare la collaborazione tra i dipendenti, soprattutto in un ambiente che punta a operare “come la più grande startup del mondo”. Sebbene l’azienda riconosca che il lavoro da remoto abbia permesso una maggiore flessibilità durante la pandemia, ora crede fermamente che i benefici di una maggiore interazione fisica siano essenziali per il futuro del business. In particolare, la presenza in ufficio permetterà una condivisione delle idee più immediata e un rafforzamento del senso di appartenenza al gruppo?.

Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti all’interno dell’azienda, con molti dipendenti che avevano trovato nel lavoro ibrido una valida soluzione per bilanciare vita personale e professionale. Tuttavia, Jassy ha ribadito che alcune eccezioni per malattie o viaggi di lavoro saranno comunque consentite, ma il modello di lavoro che prevede due giorni a settimana da remoto non sarà più la norma.

Amazon, con questa mossa, non solo vuole semplificare le strutture organizzative interne, ma anche ridurre i livelli di management, aumentando del 15% il numero di lavoratori operativi rispetto ai manager entro la fine del primo trimestre del 2025. In questo modo, l’azienda mira a velocizzare i processi decisionali e a rendere i team più agili e reattivi?

 

Una scelta che divide: progresso o ritorno al passato?

Secondo il CEO di Amazon, il lavoro in ufficio è cruciale per l’innovazione e per migliorare la collaborazione interna. E per i dipendenti? Le reazioni sono miste: c’è chi vede in questa mossa un ritorno a una routine ormai abbandonata, mentre altri vedono sfumare la tanto agognata work-life balance. Il dilemma rimane aperto: il lavoro è solo produttività o anche benessere? Tra scioperi e petizioni, la grande sfida del post-pandemia si gioca anche sulla flessibilità, ormai non più scontata.

l segreto del lavoro ibrido: flessibilità e collaborazione, la formula vincente

Non esiste una ricetta universale per il successo. La chiave risiede nel saper trovare la soluzione ottimale sia per le persone che per l’azienda, dove ogni individuo gioca un ruolo fondamentale. La vera sfida non è solo rendere il lavoro “smart”, ma capire che una combinazione ben bilanciata tra flessibilità e collaborazione è ciò che consente di trasformare ogni giornata in un’opportunità di crescita, che sia in ufficio o da remoto.

Così come non esiste un approccio unico, tutto dipende dalla natura del lavoro e dalla dinamica del gruppo. Il segreto? Creare un equilibrio che consenta al team di collaborare, innovare e prosperare, adattandosi alle esigenze sia digitali che fisiche, evitando soluzioni generiche e standardizzate.

 

 

 

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