Oltre 1 azienda zootecnica italiana su due, il 52,8%, utilizza una connessione fissa in banda larga. E’ quanto emerge dal rapporto Istat sulla diffusione delle tecnologie in questo comparto nel 2020 composto da 458.534 aziende, in forte calo rispetto al 2019. Tale proporzione cambia se si considerano dimensione aziendale e localizzazione geografica. Infatti, la quota di aziende con più di 5 addetti collegate in rete raggiunge l’82,6% contro il 59,3% di quelle con 2-5 addetti e il 39% delle aziende con un addetto.
Sul territorio invece la maggiore diffusione di connessioni veloci si rileva tra le aziende del Nord-ovest (63,1%) e del Nord-est (61,4%); decisamente più basso l’utilizzo al Sud e nelle Isole dove la connessione a banda larga riguarda solo il 34,3% delle aziende. E sono sempre le regioni settentrionali con il 71,2% ad utilizzare strumenti di precisione. Le aziende che hanno acquistato servizi di cloud computing, tra posta elettronica, software finanziari e per l’ufficio, sono il 26,2%.
Secondo l’Istat il 38,5% delle aziende ha una gestione informatizzata degli allevamenti, un salto di qualità evidente visto che la percentuale era di appena il 6,6% secondo il Censimento generale dell’agricoltura del 2010. Eppure secondo l’indice Desi 2020, utilizzato dalla Commissione europea per monitorare la competitività digitale dal 2015, l’Italia è venticinquesima seguita solo da Romania, Grecia e Bulgaria.
Nonostante i vantaggi economici procurati dai mezzi di comunicazione digitali, l’adozione di strategie online per aumentare visibilità e promuovere i propri prodotti denota ancora un forte divario digitale. La presenza di siti web e profili aziendali sui social network interessa solo il 16,1% delle aziende; ancora una volta è la dimensione a fare la differenza, visto che è online il 47,1% delle realtà con più di 5 addetti, il 17,9% di quelle con 1-5 addetti e il 9% con 1 solo. A livello territoriale il Centro mostra una propensione maggiore all’utilizzo dei siti web o dei social network (rispettivamente 19,2% e 5,9% posizionandosi sopra la media del 12,5% e 3,6%.