Fiori e le piante non sono beni di prima necessità,
ma lo sono per i produttori,
che hanno già investito
per mettere a disposizione del mercato
un prodotto di prima qualità
“Mercato florovivaistico fermo, totale azzeramento degli eventi,
chiusura dei mercati ambulanti rionali,
numerose disdette provenienti dal mercato estero,
legate alla disinformazione e a fenomeni di opportunismo
e concorrenza sleale: questa la condizione
del mercato florovivaistico nel Ragusano,
come nel resto d’Italia.
Abbiamo appena fatto il punto con i soci che operano nel settore
che ci riferiscono di un crollo totale del mercato,
con numeri che si avvicinano al 100%.
Occorrono interventi straordinari e urgenti da parte del governo
per sostenere l’intero comparto florovivaistico”:
così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè.
Confagricoltura Ragusa saluta positivamente
la lettera inviata nelle ore scorse
al ministro Teresa Bellanova per chiedere
interventi immediati da parte del coordinamento di Agrinsieme,
che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura,
Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
Perdere la stagione primaverile significherebbe
dire addio al 60% circa dei ricavi annuali
dell’intero sistema florovivaistico,
con perdite che potrebbero arrivare addirittura al 100%
per i produttori che si dedicano a produzioni esclusivamente primaverili.
Il florovivaismo italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari,
27mila aziende produttrici e 100mila persone impiegate,
produce un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro l’anno,
per un valore che rappresenta oltre il 5%
della produzione agricola totale.
È chiaro che i fiori e le piante in questo momento
non sono beni di prima necessità, ma lo sono per i produttori,
che hanno già investito per produrre e mettere
a disposizione del mercato un prodotto di prima qualità.
“È fondamentale lavorare,
come giustamente richiesto da Agrinsieme –
aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa
per consentire che il comparto
possa beneficiare di moratorie su mutui,
finanziamenti e pagamenti per le aziende,
cassa integrazione per i lavoratori
in deroga alle attuali regole,
rinvio del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte,
sostegno al reddito per i soci produttori delle cooperative;
inoltre è fondamentale garantire
lo sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende
in graduatoria di PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti e,
al termine del periodo di emergenza, portare avanti un’ampia campagna
di sensibilizzazione della popolazione”.