(di Angela Sciortino) Chi ha memoria delle conserve di pomodoro fatte in casa, sa bene che si prenotava per tempo quello seccagno, prodotto cioè senza ricorrere all’irrigazione. Quest’anno la coltura, proprio a secco non è andata. Le piogge abbondanti in qualche caso hanno pure vanificato le speranze di chi, visti i prezzi bassi del grano duro, pensava di recuperare la redditività aziendale dedicandosi alla coltivazione del pomodoro, come si faceva una volta, quando le tecniche agronomiche tradizionali venivano seguite fino in fondo e una coltura sarchiata (appunto come il pomodoro) precedeva quella del frumento assicurando la pulizia del terreno dalle infestanti.
Il Rosso siccagno è tipico dell’area interna della Sicilia. Il comprensorio è ampio e comprende le colline argillose dell’entroterra palermitano. Si va dalle rocce di Caltavuturo al Feudo di Sclafani Bagni e alle fertili vallate che scendono da Valledolmo a Villalba.
Il pomodoro siccagno che è stato sempre utilizzato per la preparazione di passata di pomodoro, pelati, pomodori secchi ed estratto si distingue per la bassa resa, il colore rosso intenso, l’elevata concentrazione di antiossidanti e un gusto particolarmente sapido. Diversi studi scientifici hanno evidenziato che il siccagno ha contenuti elevati di licopene, molecola di elevatissimo valore salutistico che contribuisce a ridurre al formazione dei radicali liberi responsabili di tante malattie degenerative e neoplastiche.
A questo prodotto tipico la Fattoria Ruralia di Alia in provincia di Palermo (Contrada Porcheria SS 121 Palermo-Catania km 182.500), dedicherà le prossime domeniche. Il 16, 23 e 30 settembre l’appuntamento, per la verità, è con tutte le tradizioni siciliane estive dell’entroterra. E quindi, oltre al consueto laboratorio (e immancabile degustazione) dell’arte bianca dei grani antichi (Perciasacchi, Maiorca) “dal grano al pane” è previsto il laboratorio “Rosso siccagno” in cui verrà proposta la dimostrazione delle fasi produttive delle conserve a base di pomodoro e l’evoluzione delle attrezzature nel tempo.
Dopo un ricco pranzo campagnolo, si torna al Rosso siccagno per conoscere la coop Rinascita di Valledolmo, una struttura che da sempre si occupa di trasformare l’oro rosso di questo areale in saporitissime passate al cui confronto quelle che solitamente si possono acquistare al supermercato (anche le più care) sfigurano.
Il menù di Fattoria Ruralia, come sempre, rispetta la stagionalità delle colture ed è a base di prodotti biologici. E così dopo un entreè a base di pane di grani antichi cunzato con pomodoro secco e olio extravergine di oliva, insalata di grano Perciasacchi con verdure e pomodoro siccagno, si procede con un macco rosso 4P (pomodoro, peperoni, pane, peperoncino), pasta alle erbe (basilico, menta) e pomodoro siccagno, pasta con salsa di pomodoro, melenzane e ricotta salata. Chi ce la fa può continuare con le carni bianche al forno, mentre i vegetariani o i vegani possono ripiegare su patate, melenzane e peperoni al forno. Il tutto innaffiato con un calice di vino locale e concluso con frutta e dolci.
Per info: Fattoria Ruralia o telefonare al 3343517518 – 3664519067