“La campagna di adesione al Consorzio per la stagione 2022 – 2023 ci sta regalando grandi soddisfazioni. Crescono le richieste di nuove iscrizioni e la maggior parte dei nostri soci hanno già rinnovato l’iscrizione per la stagione che si aprirà a dicembre prossimo”, così il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia, Gerardo Diana sui soddisfacenti risultati della campagna di iscrizione al Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP avviata a metà giugno.
“Essere partiti col piede giusto è per noi grande motivo di soddisfazione e una conferma del buon lavoro di squadra svolto in questi mesi. È passato un mese dall’inizio della campagna per il rinnovo, ci ritroviamo già con tanti nuovi soci e invitiamo i pochissimi soci che non avessero ancora rinnovato a farlo entro il 31 luglio. Per le nuove iscrizioni c’è invece tempo fino al 30 settembre, data in cui comunicheremo il numero definitivo dei soci.”
“Per l’Arancia Rossa di Sicilia IGP, quella che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata un’annata per certi versi eroica. Abbiamo combattuto contro alluvioni, gelo, siccità e sicuramente continueremo a produrre in condizioni di svantaggio per gli irrisolvibili problemi di distribuzione dell’acqua, per la logistica e per infrastrutture penalizzanti. Ciò nonostante, gli agricoltori del nostro frutto IGP hanno lavorato e continueranno a lavorare per stare da protagonisti in un mercato che ormai riconosce il valore aggiunto di un frutto come il nostro, fortemente legato al territorio tra le pendici dell’Etna, la piana di Catania e lo Jonio”.
“La scommessa per la prossima stagione è diventare un marchio sempre più riconosciuto dai consumatori. Durante un recente appuntamento tenutosi a Ragusa per tracciare la rotta del futuro per le Dop e Igp siciliane, una ricerca targata Iulm ci ha messo sul podio dei prodotti siciliani Dop e IGP più conosciuti in Italia: Una bella soddisfazione e uno sprone per fare ancora meglio nel futuro prossimo. Per l’Arancia Rossa di Sicilia IGP le sfide immediate da affrontare riguardano, l’innovazione, il completamento della riconversione degli agrumeti colpiti dal Tristeza virus e la promozione del prodotto in Italia e all’estero”.
A proposito di estero, rinnovo il mio appello ai nostri rappresentanti a Bruxelles a tenere alta la guardia in difesa di tutto il variegato mondo delle produzioni Dop e Igp italiane.
La riforma europea delle DOP e IGP, un sistema che negli anni ha dimostrato di funzionare benissimo, è per noi italiani decisiva per questo motivo consorzi DOP – IGP, istituzioni e rappresentanti europei dovranno parlare con una sola in sede di negoziato e noi non mancheremo di continuare a dare il nostro contributo di idee.
In Italia abbiamo 3400 realtà tra DOP IGP e SGT. Un comparto che muove un fatturato di 17 miliardi in Italia ed un sistema da tutelare per la sua unicità e per la sua capacità di creare valore aggiunto.