(di Redazione) In arrivo poco meno di un milione e mezzo di euro per gli agrumeti storici e caratteristici, quelli cioè che dotati di particolare pregio varietale, paesaggistico, storico e ambientale e che sono situati in aree vocate alla coltivazione di specie agrumicole dove le caratteristiche climatiche ed ambientali sono capaci di conferire al prodotto specifiche caratteristiche.
Dei tre milioni di euro del Fondo nazionale per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici, destinati a nove regioni italiane, quasi un milione e mezzo se lo è aggiudicato la Sicilia. A darne notizia è l’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera: «Le risorse saranno assegnate tramite bando ad evidenza pubblica – afferma l’assessore – gli agrumicoltori siciliani potranno contare sui benefici di questo sostegno normativo, riservato agli agrumeti che hanno un particolare pregio varietale, paesaggistico storico e ambientale».
Il criterio seguito è stato di attribuire una quota fissa uguale, per un totale di 600mila euro e una quota in base alla superficie agrumicola di ciascuna regione e alla Sicilia è stato assegnato un plafond di 1.469mila euro per interventi di recupero, salvaguardia e tutela degli agrumeti caratteristici dell’Isola.
Per la salvaguardia degli agrumeti storici il Parlamento nazionale il 25 luglio del 2017 varò la legge n.127 entrata in vigore poi il 3 settembre dello stesso anno. E venne pure istituito un fondo di tre milioni di euro per il 2017 da destinare al ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia degli impianti arborei, trovando una soluzione al vincolo imposto dai trattati europei che vietano aiuti all’agricoltura al di fuori di quelli previsti dalla politica agricola comune.
«Questa misura innovativa, destinata alla salvaguardia e alla valorizzazione delle produzioni tipiche – afferma Bandiera – può essere un’altra opportunità per fare impresa e creare lavoro soprattutto per le nuove generazioni». E conclude: «È anche uno strumento di valorizzazione territoriale perché gli agrumeti siciliani costituiscono una parte essenziale del nostro paesaggio e dell’economia di numerosi areali agricoli».