Un siciliano su due acquista i generi agroalimentari direttamente dal produttore, scelti perché garanzia di qualità, cura dei prodotti e, molte volte, in virtù di un rapporto di fiducia con il produttore stesso.
A evidenziarlo è una ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua dedicato all’agricoltura e alle nuove abitudini di acquisto. “Non si tratta più, solo, di una spesa ‘alla vecchia maniera’ perché il 58% dei consumatori si dice propenso a utilizzare in misura crescente app e siti per l’acquisto online e la consegna a domicilio di questi prodotti. Un trend, questo, che probabilmente la pandemia ha contribuito ad accelerare”, spiega Michele Quaglia, direttore commerciale e brand di Reale Group.
Dal campo alla tavola, Made in Italy e produzione locale vanno di pari passo con l’attenzione alla sostenibilità. Una parola che per un siciliano su tre (35%) evoca una filiera agricola a basso impatto ambientale, anche grazie all’uso della tecnologia, mentre un ulteriore 19% la associa al concetto di agricoltura a chilometro zero. Ma sostenibilità vuole anche dire etichettatura bio (19%) e filiera equosolidale (15%). Non è un caso allora che i siciliani preferiscano i prodotti stagionali, perché più salutari (37%), capaci di sostenere l’economia agricola dei territori (29%), e con un minore impatto sull’ambiente (11%). E c’è anche chi li sceglie perché più buoni, dice, di quelli fuori periodo (13%). Semaforo verde infine, tra le abitudini d’acquisto, anche per i prodotti dell’agricoltura biologica. Questi vengono apprezzati soprattutto perché rispettano criteri di sostenibilità (44%) e fanno bene alla salute (32%). “La nostra ricerca – sottolinea Quaglia – evidenzia come il Made in Italy e le produzioni agroalimentari del territorio siano sempre più apprezzati nei comportamenti di acquisto”.