Si tratta di circa 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, di 415 vini Doc/Docg, di una leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche e una percentuale di appena lo 0,6% di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari, oltre 10 volte in meno dei prodotti di importazione, il cui tasso di non conformità in media è pari a 6,5% secondo elaborazioni su dati Efsa.
Esistono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole con ben 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione. Un ‘patrimonio di biodiversita‘ messo a rischio però dalla cementificazione e dell’abbandono.
L’agricoltura interessa più della metà della superficie nazionale e l’Italia per difendere l’ambiente deve proteggere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.
Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre fermare il consumo di suolo e organizzarsi per raccogliere l’acqua e drenarla nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo sarebbero necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando serve.