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Agricoltura, aumento costi fino a +30%: “A rischio competitività imprese per impatto prezzi di vendita”
di Roberta Mannino

Aumenti fino al 30% in più dei costi di produzione a causa di una congiuntura caratterizzata dall’incremento dei prezzi delle materie prime, delle commodities energetiche, delle difficoltà di approvvigionamento dei materiali come imballaggi, tappi, capsule, pallets, alluminio e di alcuni mezzi tecnici di produzione. Una situazione che fa crescere di giorno in giorno le preoccupazioni del sistema agroalimentare cooperativo, che con le sue 5.000 imprese associate, fattura il 25% di tutto il valore del comparto agroalmentare.

“Si tratta di incrementi che impattano in maniera sostanziale sulla tenuta della competitività e dei costi delle imprese”, spiega Giorgio Mercuri, Presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari. “Stiamo vivendo una situazione già messa a dura prova dalla crisi legata all’emergenza pandemica nonché dai danni arrecati dalle avversità meteorologiche che hanno pesantemente colpito alcune areali produttivi e che ora rischia di provocare ulteriori pesanti effetti sui margini e sul posizionamento commerciale, compromettendo la sostenibilità economica delle nostre filiere”.

Il contesto risulta peraltro aggravato dal forte aumento dei costi dei noli marittimi nonché della carenza e dal rincaro che ha riguardato anche i container trasportati via nave che, sulla base dei dati commerciali delle Nazioni Unite, vengono attualmente utilizzati per spostare il 60% delle merci globali. Secondo il Global index Frightos, importante indice internazionale del tasso di nolo, il costo medio di un container al 30 luglio è pari a 8.848 dollari, quotazione che registra su base annua un forte incremento pari a +400%.

“La situazione causa inesorabilmente un freno all’export dei nostri prodotti – ha proseguito Mercuri – e riguarda in particolare i trasporti verso il Nord America ed i mercati d’Oriente, senza contare che i maggiori costi delle materie prime e dei trasporti, oltre al ritardo nelle consegne, avranno un impatto negativo anche sui prezzi di vendita”.

“Si tratta di una questione globale e orizzontale, certamente di non facile soluzione” conclude Mercuri. “Auspichiamo che il Governo possa farsi parte attiva, anche costituendo una specifica task force, per tentare di individuare gli strumenti e le migliori modalità per dare una risposta alle criticità dell’agroalimentare, sollecitando anche un maggior livello di sinergia tra gli operatori con l’obiettivo di ridurre i costi e di garantire una condizione di equilibrio all’interno delle filiere”.

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