(di Redazione) Il successo dei vini siciliani in campo internazionale è una novità che non sorprende gli esperti. Justin Knock uno dei 370 Master of Wine super esperti del vino a livello mondiale (sono enologi, buyers, giornalisti, titolari di aziende, consulenti, accademici e docenti nel mondo del vino), nel corso di Sicilia en Primeur 2018, l’annuale anteprima dei vini siciliani di Assovini che si è conclusa a Palermo lo scorso 7 maggio, ha spiegato brevemente perché. Riassumendo l’exploit dei vini siciliani nel mondo ha affermato: «I vini siciliani sono sempre più apprezzati nel mondo perché rappresentano un mosaico di varietà: dal Cataratto al Frappato, dal Grillo al Nero d’Avola all‘Etna, c’è una ricchezza di caratteristiche che è unica». Knock, nato in Australia, dal 2004 residente a Londra, non è il solo Master of Wine presente in Sicilia per la kermesse annuale di Assovini. Insieme a lui altri quattro Master of Wine nelle Masterclass in calendario a Sicilia en Primeur hanno raccontano il vino siciliano sotto diverse angolature. Lenka Sedlácková, cecoslovacca trapiantata a Londra, ha analizzato le etichette nella master class intitolata “Nero d’Avola, eredità siciliana“, Mick O’Connell, irlandese, ha avuto assegnato il compito di descrivere l’“Etna, un territorio in evoluzione”. Demetri Walters ha sviluppato il tema i “Favolosi vini dolci della Sicilia”, mentre Robin Kick ha parlato della rinascita del Grillo, uno dei vitigni autoctoni storici nella masterclass “Grillo 1874”.
Ma a parte le “performace” dei Master of Wine, i numeri di Sicilia en Primeur che si è da poco conclusa hanno dato non poca soddisfazione agli organizzatori che, nell’anno di Palermo Capitale della Cultura, hanno scelto le sale del Museo Regionale d’Arte Contemporanea come sfondo per degustazioni, masterclass e incontri con i produttori. Oltre 100 giornalisti per un totale di 22 nazioni, 53 cantine che hanno aderito all’evento, 450 vini in degustazione nelle sale produttori, 50 in degustazione en primeur, 360 in sala degustazione e 144 etichette in carta dei vini, 103 Magnum e 5 masterclass sold out hanno confermando anche quest’anno un’attenzione crescente da tutto il mondo per la produzione enologica dell’isola.
«Queste cifre sono la testimonianza dell’interesse sempre maggiore per il vino siciliano e per il patrimonio enogastonomico dell’intera regione», ha commentato Alessio Planeta, Presidente di Assovini Sicilia. E continuando ha affermato: «Un interesse che quest’anno si fa ancora più forte grazie alla nomina della città di Palermo a Capitale della Cultura Italiana 2018. Oggi la Sicilia vanta una ricchezza culturale senza uguali, frutto della mescolanza di popoli e tradizioni che hanno attraversato il nostro territorio nel corso dei secoli. La nostra regione è sempre stata aperta all’influsso di culture differenti ed è esattamente questa la mentalità che si è respirata durante Sicilia en Primeur di quest’anno. Internazionalità e collaborazione sono valori fondanti della nostra Associazione».
La scelta di Palermo come location di Sicilia en Primeur è stata un’occasione in più sia per il pubblico sia per gli oltre cento rappresentanti della stampa internazionale e nazionale per conoscere e celebrare la bellezza del capoluogo siciliano.