(di Angela Sciortino) Quella del 2018 sarà ricordata per l’equilibrio sotto tutti i profili: meteo-climatici, produttivi e qualitativi. L’analisi appartiene a Mattia Filippi, enologo e consulente fondatore di Uva Sapiens, che ha presentato la nuova annata dei vini a Sicilia en Primeur 2019.
La sedicesima edizione della kermesse del vino organizzata da Assovini Sicilia, l’ultimo faticoso e importante appuntamento delle cantine siciliane, dopo Vinitaly e Prowein, ha chiuso i battenti venerdì scorso a Siracusa, dove era tornata dopo 10 anni.
L’associazione delle cantine siciliane – ne fanno parte 86 che hanno in comune il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato – nel presentare in anteprima i vini della vendemmia appena conclusa, ha come sempre associato il ruolo di ambasciatore dei tesori artistici e paesaggistici della regione. E siccome sono davvero tanti, quest’anno è stata scelta una nuova formula. I circa cento giornalisti invitati che scrivono per testate nazionali e straniere, sono stati divisi in otto gruppi e hanno partecipato ad altrettanti enotour che li hanno portato in visita, oltre che delle cantine, anche dei beni Unesco siciliani, rafforzando così la relazione esistente tra vino e cultura.
Finiti gli educational tour, il 9 maggio hanno fatto poi tappa tutti all’Ortea Palace di Siracusa, l’ex palazzo delle Poste diventato hotel deluxe con vista sulla Darsena di Ortigia. Ad attenderli la presentazione tecnica della nuova annata, a cura di Mattia Filippi, le degustazioni en primeur dei vini della vendemmia 2018 gestite dall’Ais e cinque Master of Wine, consulenti appartenenti alla associazione più esclusiva di esperti di vino esistente al mondo, che hanno guidato ciascuno altrettante Masterclass: Vigne e vini vista mare (i vini che nascono lungo le coste), A spasso nel tempo (capacità di invecchiamento dei vini siciliani), Doc Sicilia (Il Nero d’Avola e il Grillo, ma non solo. La Doc dei record); Etna, territorio in continua evoluzione (fertili suoli vulcanici che sorprendono); Piccole Denominazioni dalla grande storia (Doc meno note tutte da scoprire).
Nel programma fittissimo di Sicilia en Primeur 2019 è stato anche inserito l’intervento dell’antropologa Rita Cedrini sulla Sicilia e il suo ricchissimo patrimonio artistico-culturale con cui è stato approfondita e chiarita la relazione esistente fra patrimoni culturali e culture produttive locali.
Le Soste di Ulisse, partner di Assovini Sicilia per l’iniziativa, ha firmato la cena di gala con chef d’eccezione. La cena a 8 stelle è stata firmata da: Tony Lo Coco – I Pupi – Bagheria (Pa) 1 stella Michelin, Accursio Craparo – Accursio Ristorante – Modica (Rg) 1 stella Michelin, Giovanni Guarneri – Don Camillo – Siracusa, Giovanni Santoro – Shalai Resort – Linguaglossa (Ct) 1 stella Michelin, Martina Caruso – Signum – Salina – Isole Eolie (Me) 1 stella Michelin, Pino Cuttaia – La Madia – Licata (Ag) 2 stelle Michelin, Vincenzo Candiano – Locanda Don Serafino – Ragusa 2 stelle Michelin.
L’ultimo giorno della kermesse, il 10 maggio, la degustazione walk-around di oltre 500 vini delle 50 aziende presenti che hanno dialogato “senza filtri” con i giornalisti presenti (anche siciliani, questa volta). E per finire attenzione anche ad appassionati e winelovers: i vini presentati a Sicilia en Primeur potevano essere degustati (a pagamento) presso l’Ex Convento del Ritiro in Ortigia tra le 18:00 e le 22:00 air un evento ad hoc organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier Sicilia, delegazione di Siracusa.