(di Redazione) Nove ricette provenienti da quattro province e uno show cooking dove il filo conduttore sarà la cucina contadina che rispetta la tradizione, la genuinità e la biodiversità.
Venerdì 15 marzo, l’istituto alberghiero Danilo Dolci di Partinico ospita la tappa siciliana del Festival Agrichef, promosso dalla Cia e dall’associazione Turismo Verde con il patrocinio del Comune. Un contest riservato agli agriturismi che, in questa occasione, coinvolgerà anche gli studenti dell’istituto, chiamati a contribuire per la realizzazione dei piatti.
I cuochi degli agriturismi in gara prepareranno dal vivo il piatto e lo presenteranno a una giuria. La pietanza dovrà rispettare una serie di canoni e la giuria farà una valutazione complessiva basata su alcuni requisiti fondamentali come aspetto e composizione, bontà, stagionalità delle materie prime utilizzate, rispetto delle tradizioni contadine, uso di prodotti locali, specialmente presidi Slow Food, Dop e Igp, la presentazione dell’agriturismo e del suo territorio. Ai piatti saranno abbinati dei vini siciliani ed è anche previsto un buffet che sarà preparato dagli studenti dell’alberghiero.
Al termine, la giuria proporrà l’agrichef che andrà a rappresentare la Sicilia all’evento nazionale che si terrà in primavera all’istituto alberghiero di Amatrice. La giuria sarà composta da Patrizia Roccamatisi (dirigente scolastico dell’istituto Dolci), Maurizio De Luca (sindaco Partinico), Rosa Giovanna Castagna (presidente regionale della Cia), Antonino Cossentino (presidente della Cia Sicilia Occidentale), gli chef Natale Giunta e Totò Mazzola, Maria Antonietta Pioppo (giornalista e unica Master Sommelier in Sicilia), Roberto Guarino (esperto di food marketing), Antonino Ciccio (vicepresidente dell’Associazione Simenza).
Questi invece gli agriturismi che vi prenderanno parte: Fattoria di Grenne di Ficarra (Me), Santa Margherita di Gioiosa Marea (Me), Bergi di Castelbuono (Pa), Al Poggetto di Santa Cristina Gela (Pa), Il Pescheto di Partinico (Pa), Villa Splendore di Cerda (Pa), Tudia di Resuttano (Cl), Sanacore di Guarrato (Tp) e Maltese di Marsala (Tp).
L’agrichef selezionato avrà in premio una fornitura di speciali formati di pasta Poiatti per il suo agriturismo. “Non si tratta di una competizione vera e propria, ma di un incontro tra le aziende, una possibilità per confrontarsi e per far conoscere i nostri valori rurali ai ragazzi della scuola”, spiega Daniela Di Garbo, responsabile di Turismo Verde per le province di Palermo e Trapani che ha coordinato l’iniziativa con il docente Giuseppe Bruno.
«Per i ragazzi – dice Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale – sarà una straordinaria occasione per stimolare la propria fantasia e provare un approccio diverso alla cucina, magari meno ingessato e più fantasioso. In Sicilia ci sono circa 500 strutture agrituristiche, con un grande indotto tra personale di cucina e di sala. Da questo incontro speriamo possa nascere una collaborazione che porti i ragazzi a fare degli stage nelle aziende agrituristiche, dove c’è un tipo di cucina diversa dalla ristorazione di massa e che esalta i prodotti locali».
Ma chi è l’agrichef? È un cuoco/cuoca di comprovata abilità ed esperienza che esercita il suo mestiere all’interno della cucina dell’agriturismo, impegnandosi a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e dei saperi contadini, e utilizzando nella realizzazione dei piatti ingredienti legati alla tutela della biodiversità.
L’agrichef è al tempo stesso è il produttore agricolo che ha messo assieme i segreti della produzione, quelli delle tradizioni e della cultura contadina, la sensibilità per l’ambiente, la valorizzazione del territorio, il restauro di edifici rurali, il recupero di ricette tramandate nel tempo e il rapporto umano che instaura con il suo commensale.
Gli agriturismi e gli agrichef tramandano tradizioni e divulgano l’importanza della salvaguardia della biodiversità, anche attraverso la realizzazione di piatti con ricette di tutte le regioni d’Italia. Insomma, un mestiere nuovo che si ispira ad antiche tradizioni.