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A Castellana Sicula, sit-in e laboratorio di idee per le Zone Franche Montane
di Angela Sciortino

Zone Franche Montane

(di Redazione) Zone Franche Montane, se ne parla da anni ma la legge non arriva. Eppure il disegno di legge per consentire la fiscalità di sviluppo per queste aree della Sicilia a rischio spopolamento e desertificazione sociale ed economica è pronto da anni ma l’Ars non legifera in merito.

Superati i 1600 giorni di inutile attesa, il comitato promotore per l’istituzione delle Zfm è da giorni in sit-in permanente a Castellana Sicula (Pa) per protestare contro l’immobilismo dell’Ars e per sensibilizzare governo regionale.

«Resteremo qui – ha affermato ieri Vincenzo Lapunzina del comitato regionale per le Zfm – finché non avremo rassicurazioni sull’approvazione della legge obiettivo sulle Zone Franche Montane. Al presidente della Regione Nello Musumeci e al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè». E ha aggiunto: «Da mesi – ha aggiunto Lapunzina – chiediamo di essere auditi. Probabilmente vorrebbero incontrarci, ma non sanno come risponderci».

Una giornata ricca di dibattiti e di confronto quella che si è svolta ieri sotto la tenda di piazza Europa dove sosta il sit-in organizzato dal Comitato composto dall’associazione Il Caleidoscopio, dai Consorzi Centri commerciali naturali di Gangi, Petralia Sottana, Polizzi Generosa e Nicosia, dalle organizzazioni datoriali Confesercenti Madonie, Cidec, Casa Artigiani Madonie, dal sindacato dei lavoratori Cgil Madonie, dall’Associazione borghi più belli d’Italia Sicilia e dall’Associazione Pro Piano Battaglia e Madonie.

«Il nostro obiettivo – sottolinea il Salvatore Cassisi, presidente del Centro commerciale naturale di Polizzi Generosa – è spronare i parlamentari a comprendere l’importanza di questa legge per il rilancio delle zone interne della Sicilia che, da anni, vivono una forte desertificazione». A tracciare un quadro della situazione attuale nelle Madonie è stato Pino Cità, vicepresidente di Confesercenti: «I centri storici si stanno svuotando e, nell’arco di 15 anni, le attività commerciali hanno registrato un calo del 60 per cento».

La preoccupazione maggiore del responsabile del Centro commerciale naturale di Petralia, Antonio Polito, riguarda i giovani che vorrebbero intraprendere attività commerciali nei territori di alta montagna ma «che si stanno scoraggiando a investire perché qui le imposte superano gli introiti». Una testimonianza diretta è arrivata da Alberto Virga, presidente del Centro commerciale naturale di Gangi e panificatore. «Non è possibile che io che faccio il pane qui debba pagare l’energia elettrica allo stesso prezzo di un panettiere del Veneto o della Lombardia». 

Per chi vive e lavora in montagna, insomma, ci sono degli svantaggi che, in qualche modo, devono essere compensati. Il rischio, altrimenti, fanno notare i promotor delle Zfm è la totale desertificazione. Nel racconto di Santo Sauro, l’amarezza di chi potrebbe essere costretto a gettare la spugna: «Sono gioielliere da quattro generazioni. Un’attività che la mia famiglia porta avanti da 130 anni. Ho già dovuto abbandonare la sede storica perché il quartiere si era spopolato». Adesso la sopravvivenza dell’attività è legata alla legge da approvare. «Se il territorio non offre possibilità – ha commentato con amarezza – anche i miei figli andranno via e non continueranno la tradizione di famiglia». 

L’approvazione della legge per le Zfm «porterebbe più lavoro per i giovani che, al momento, sono costretti invece ad andare a vivere altrove», ne è convinta anche Lidia D’Angelo, presidente dell’associazione Pro Piano Battaglia e Madonie. 

Va oltre Lillo Spitale della Cgil Madonie: «A essere negati oggi nelle aree interne dell’Isola sono i diritti di cittadinanza. La legge sulle Zfm – ha sottolineato Spitale – sarebbe uno strumento, un incentivo per attirare imprenditori, commercianti e artigiani a investire in questi territori». Territori che, invece, continuano a svuotarsi. Nella denuncia di Enzo Spinelli, presidente del locale centro commerciale naturale, la triste constatazione: «A Nicosia perdiamo 300 abitanti l’anno. La tendenza potrebbe essere invertita con una legge che preveda la fiscalità di sviluppo. Crediamo che l’amministrazione regionale abbia la volontà di portarla a termine – aggiunge – ma non possiamo aspettare altri 1600 giorni». 

L’appello alla politica regionale per la legge sulle Zone Franche Montane diventa sempre più corale. «È un appello alla sopravvivenza dei nostri territori – ribadisce Leonardo Neglia, sindaco di Petralia Sottana – anche perché nel mio Comune, come in tanti altri, il saldo di natalità è negativo: solo sette nati nel 2019 a fronte di oltre una trentina di morti». È stato poi l’assessore ai Lavori pubblici di Gangi, Giandomenico Lo Pizzo, a ricordare le molte risorse delle zone di montagna che vengono usate anche da chi vive in quelle costiere. «Per questo chi auspica la morte di alcuni territori o non fa niente per essi – ha affermato – deve interrogarsi anche se è possibile farne a meno».

Un invito alla speranza è quello lanciato dal sindaco di Polizzi Generosa, Pino Lo Verde. «I deputati regionali devono ricordare che non esiste solo il palazzo di città che porta 400 voti per le elezioni. Ho la speranza che qui non finisca tutto e non muoia tutto, anche perché i partigiani della montagna non ce li siamo inventati noi».

Il comitato pro Zmf intanto ha incassato la solidarietà e l’appoggio dei deputati regionali Barbagallo (Pd) e Figuccia (Udc). «Il partito democratico – ha affermato Anthony Barbagallo, deputato regionale del Pd – fin dal primo giorno di questa legislatura, ha presentato il disegno di legge per l’istituzione delle zone franche montane. da allora, però, il governo fa melina». «Come gruppo parlamentare e come partito – ha continuato Barbagallo – siamo vicini al comitato e continueremo a mobilitare le coscienze a favore di questa importante riforma che l’assemblea regionale dovrebbe votare a ogni costo in questa legislatura». 

Questa mattina, il comitato ha ripresentato all’attenzione del presidente della Commissione attività produttive all’Ars Orazio Ragusa, una proposta di modifica integrale del disegno di legge «affinché venga fatto proprio dalla commissione e incardinato, nel più breve tempo possibile, nei prossimi lavori d’aula». 

Per la mattinata di domani è previsto l’intervento sotto la tenda di piazza Europa a Castellana Sicula del deputato dell’Udc Vincenzo Figuccia. Intanto, al gruppo si è unito anche Alessandro Caiazzo, il sindaco di Buccheri, in provincia di Siracusa, che ha dato la propria disponibilità a presidiare il sit-in per lunedì 23 settembre.

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