Dal +63.5% dell’olio di semi che sta diventando introvabile al +8,4% del pane il caro energia alimentato dalla guerra contagia i prezzi nel carrello della spesa con aumenti che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori. E’ quanto emerge dallo studio della a Coldiretti che ha stilato una black list degli aumenti sullo scaffale sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione ad aprile 2022, alla vigilia del Cibus che martedì 3 maggio alle ore 9,30 con la prima mostra per toccare con mano “La guerra nel piatto” nello stand della Coldiretti al Padiglione 8 – Stand J024 – I024.
Se i prezzi di cibi e bevande sono aumentati in media del 6,3%, iI cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole – sottolinea Coldiretti – che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, mentre al secondo posto c’è la farina, con i prezzi in salita del 17,2% trainati dagli aumenti del grano, e al terzo il burro (+15,7%). Rincari a doppia cifra – continua Coldiretti – anche per la pasta (+14,1%) con la corsa agli acquisti nei supermercati per fare scorte, seguita da carne di pollo (+12,2%) e verdura fresca (+12%).
A seguire nella graduatoria dei rincari – precisa la Coldiretti – ci sono frutti di mare con +10,2%, gelati a +9,5%, uova con +9,3%, mentre chiude la classifica il pane, che costa l’8,4% in più rispetto allo scorso anno.
Dinamiche che – sottolinea la Coldiretti – sono anche il frutto del fatto che la guerra ha modificato la composizione del carrello della spesa segnato da comportamenti emotivi che hanno spinto molti a fare scorta nelle dispense di prodotti, per paura di non trovarli sullo scaffale. Sono infatti aumentati – precisa la Coldiretti – i volumi di acquisto di alcune categorie di prodotti come zucchero, pasta di semola, farina, riso e l’olio di semi ma anche di conserve di verdure, legumi, carne e pesce che garantiscono una piu’ lunga scadenza.
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea. Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole.
“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”
LA TOP TEN DEGLI AUMENTI DEI PREZZI NEL CARRELLO
Olio di semi (girasole, mais, ecc.) +63,5%
Farina +17,2%
Burro +15,7%
Pasta 14,1%
Carne di pollo +12,2%
Verdura fresca +12%
Frutti di mare +10,2%
Gelati +9,5%
Uova +9,3%
Pane
Dal +63.5% dell’olio di semi che sta diventando introvabile al +8,4% del pane il caro energia alimentato dalla guerra contagia i prezzi nel carrello della spesa con aumenti che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori. E’ quanto emerge dallo studio della a Coldiretti che ha stilato una black list degli aumenti sullo scaffale sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione ad aprile 2022, alla vigilia del Cibus che martedì 3 maggio alle ore 9,30 con la prima mostra per toccare con mano “La guerra nel piatto” nello stand della Coldiretti al Padiglione 8 – Stand J024 – I024.
Se i prezzi di cibi e bevande sono aumentati in media del 6,3%, iI cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole – sottolinea Coldiretti – che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, mentre al secondo posto c’è la farina, con i prezzi in salita del 17,2% trainati dagli aumenti del grano, e al terzo il burro (+15,7%). Rincari a doppia cifra – continua Coldiretti – anche per la pasta (+14,1%) con la corsa agli acquisti nei supermercati per fare scorte, seguita da carne di pollo (+12,2%) e verdura fresca (+12%).
A seguire nella graduatoria dei rincari – precisa la Coldiretti – ci sono frutti di mare con +10,2%, gelati a +9,5%, uova con +9,3%, mentre chiude la classifica il pane, che costa l’8,4% in più rispetto allo scorso anno.
Dinamiche che – sottolinea la Coldiretti – sono anche il frutto del fatto che la guerra ha modificato la composizione del carrello della spesa segnato da comportamenti emotivi che hanno spinto molti a fare scorta nelle dispense di prodotti, per paura di non trovarli sullo scaffale. Sono infatti aumentati – precisa la Coldiretti – i volumi di acquisto di alcune categorie di prodotti come zucchero, pasta di semola, farina, riso e l’olio di semi ma anche di conserve di verdure, legumi, carne e pesce che garantiscono una piu’ lunga scadenza.
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea. Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole.
“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”
LA TOP TEN DEGLI AUMENTI DEI PREZZI NEL CARRELLO
Olio di semi (girasole, mais, ecc.) +63,5%
Farina +17,2%
Burro +15,7%
Pasta 14,1%
Carne di pollo +12,2%
Verdura fresca +12%
Frutti di mare +10,2%
Gelati +9,5%
Uova +9,3%
Pane +8,4%
PREZZI ALIMENTARI +6.3%
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat a aprile 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente
+8,4%
PREZZI ALIMENTARI +6.3%
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat a aprile 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente