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Forestali, agricoli e agroalimentari in piazza a Catania con Flai-Cgil per riforma pensioni
di Angela Sciortino

Flai-Cgil

(di Luigi Noto) Pensioni, i conti non tornano, afferma lo slogan della manifestazione indetta dalla Flai-Cgil per domani 13 dicembre a Catania. I lavoratori agricoli, forestali, dell’agroindustria e pesca si concentreranno alle 9,30 in via Etnea all’altezza di Villa Bellini, seguirà il corteo fino a piazza Manganelli dove la segretaria generale Ivana Galli concluderà il comizio.

I lavoratori agricoli, forestali, dell’agroindustria e pesca scenderanno in piazza affinché vengano riconosciuti diritti, dignità e il giusto valore del lavoro agroalimentare e chiedere la riforma del sistema pensionistico così da permettere a chi ha una vita lavorativa discontinua legata alla stagionalità e con retribuzioni basse, di avere la garanzia di una pensione dignitosa. La piattaforma della Flai-Cgil indica la strada: sistema di accesso flessibile alla pensione, a partire dall’età minima di 62 anni e di possibilità di andare in pensione anticipatamente con 41 anni di contributi per tutti e senza penalizzazioni economiche.

I lavori non sono tutti uguali, si legge nel documento di rivendicazione sindacale: il lavoro all’aperto, nei campi, nelle serre con la continua esposizione al caldo, al freddo e alla pioggia, va tutelato. Pure le recenti proposte del governo sui lavori usuranti e gravosi escludono interi settori e tipi di lavoro come l’agricoltura e la pesca. Per questi settori la Flai-Cgil chiede la possibilità di accedere all’Ape sociale e alla pensione anticipata per i lavoratori precoci.

Non solo il tema delle pensioni è al centro delle rivendicazioni. La Flai chiede che all’integrazione salariale si possa accedere in caso di crisi aziendali o di settore e nel caso di calamità alle stesse condizioni previste per altri settori produttivi e che sia semplificata la disciplina che regolamenta il riconoscimento dei benefici agli operai agricoli a tempo determinato in conseguenza delle calamità atmosferiche.

Infine anche un posto anche per rivendicazioni tutte siciliane. La richiesta è ampia passa dal rilancio produttivo del settore agro-alimentare a un piano di difesa e valorizzazione del territorio siciliano con il miglioramento dei servizi all’agricoltura che si traduce in una maggiore tutela dei lavoratori forestali, dei consorzi di bonifica dell’Ente di Sviluppo Agricolo (Esa) e dell’ex Aras (l’Associazione regionale Allevatori dichiarata fallita all’inizio del 2017).

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