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Al via la vendemmia 2017. Le previsioni: ottima qualità, ma quantità in leggero calo
di Angela Sciortino

(di Redazione) Come ogni anno il vigneto siciliano regalerà una vendemmia lunga e variegata. Si prevede di buon livello dal punto di vista qualitativo ma certamente meno abbondante rispetto alle due precedenti annate in termini di quantità. È questo il quadro generale delineato dalle cantine di Assovini Sicilia, l’associazione che riunisce 76 aziende siciliane di piccole e medie dimensioni. Sulla stessa lunghezza d’onda le previsioni del Consorzio Doc Sicilia secondo cui la vendemmia 2017 regalerà uve sane e in ottime condizioni. Le stime sulla produzione delle uve in senso quantitativo indicano un leggero calo rispetto alla vendemmia del 2016 con possibili riduzioni più marcate soprattutto in alcune aree più costiere e dove non è possibile intervenire con l’irrigazione di soccorso per far fronte alla maggiore evapotraspirazione causata dalle alte temperature.

La vendemmia è già cominciata nell’ultima settimana di luglio con il Pinot grigio, con un anticipo di circa una settimana rispetto al normale calendario di raccolta ed è molto probabile che la settimana di anticipo si mantenga anche per la raccolta delle altre varietà che seguono il Pinot grigio (che è in assoluto la più precoce di quelle coltivate in Sicilia) nel calendario di raccolta.

Secondo i produttori, molti dei quali già impegnati nella vendemmia, l’andamento vegetativo delle vigne è in linea di massima regolare: le scarse piogge primaverili e le alte temperature di queste settimane non stanno causando particolari problemi alle piante. Le scarse precipitazioni di quest’anno non sembrano aver influito sui vigneti; qualche disagio si è rilevato in alcune limitate aree della Sicilia ma non sono stati segnalati danni degni di rilievo.

Si apre quindi con le migliori premesse la prima vendemmia di Grillo e Nero d’Avola destinati alla Doc Sicilia: a luglio, il ministero delle Politiche Agricole ha infatti approvato in via definitiva la modifica del disciplinare della Igt “Terre Siciliane” che esclude la possibilità da questa vendemmia di produrre ed etichettare vini Igt Grillo e Igt Nero D’Avola, varietà che troveremo esclusivamente in bottiglie a Denominazione di Origine Controllata (Doc). Nello stesso tempo ha approvato il provvedimento di modifica del disciplinare del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, che sarà quindi la principale denominazione che accoglierà sotto il proprio marchio i vini Grillo e Nero D’Avola.

«Una modifica richiesta – tengono sottolineare ancora una volta dal Consorzio di Tutela della Doc Sicilia – da circa 3.000 viticoltori della Igt “Terre Siciliane”, riunitisi in associazione e appartenenti a più di 15 cantine cooperative e a piccole e grandi aziende del mondo vinicolo siciliano». Ma tal proposito le polemiche non si placano. Non ci stanno, infatti, molti dei produttori di Grillo in purezza della zona di Marsala che, con i loro vini oramai ben noti e apprezzati nel mondo, non riuscirebbero a rispettare il disciplinare della Doc Sicilia per colore, acidità volatile e carico di pectine. Riuscirà Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia, a placare le polemiche dei ribelli marsalesi del Grillo? Presto potrebbe esserci un incontro, che pare sia stato chiesto proprio da Rallo per potere dscutere della questione con alcuni produttori di Marsala che intendono rinunciare alla loro identità.

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